#Justanumber Serie/19
#Justanumber – Maschere Africane (2019)
Legno, colori acrilici fluorescenti, pigmenti metallici, foglia oro e resina epossidica, dim. 56,5 x 87 cm
La Maschera, segnacolo, simbolo, emblema o insegna, è il tema di questa serie di opere dall’impatto visivo forte e dall’altrettanto acre rimando alla quotidianità drammatica delle migrazioni.
Il loro titolo numerico, nella precisione che fa da contrappunto alla anonimicità delle identità che celano, rimanda in modo esplicito alle innumerevoli coordinate geografiche dove qualcosa è accaduto, facendo riemergere, manifestare, ciò che altrimenti sarebbe andato perduto. Il loro aspetto materico appare allora altrettanto importante: con la loro consistenza metallica e la loro superfice grumosa, l’artista dà vita e corpo al ricordo di relitti emersi dai fondali, memoria di esistenze corrotte dal contatto salato con l’acqua del mare.
Articolate in un sotto, la parte sommersa, lucida e quasi liquida, e in un sopra ferroso e ruvido, la composizione di queste maschere rimanda alla dualità dell’esistenza, al binomio terra-mare, vita-morte, senza tuttavia farsene imprigionare: è l’opera stessa con la sua forma, infatti, a fuoriuscire dai limiti del piano di fondo, protendendosi verso l’alto e lo spazio circostante.
I colori volutamente acidi, fluorescenti e aspramente dissonanti aggrediscono e chiamano in causa chi guarda, rendendosi quasi sgradevoli.
Sono colori violenti, come violenta è l’affermazione dell’esistenza in vita di chi, affondato, ha trovato il modo di manifestarsi, rendersi presente, attraverso gli innumerevoli occhi urlanti di una maschera.
Patrizia Gelli
Art historian