Inizierò col dire che, per sorte, fortuna o volontà divina, sono nato a Firenze, città nella quale tutt’ora vivo e alla quale forse in buona parte devo i miei interessi e le mie scelte lavorative.
Dopo un’infanzia passata a scarabocchiare e poi a disegnare, e dunque senza niente sapere di geni artistici che avevan passata la vita per imparare a dipingere come bambini, mi sono iscritto e poi diplomato nella sezione di Arti Grafiche dell’Istituto d’Arte, dove al tempo, si era ancora negli anni ’80, ottimi maestri e pessimi insegnanti cercavano di avvicinarci all’arte dell’illustrazione e alle tecniche di stampa.
In questo periodo Leonardo Mattioli mi presentò alla casa editrice Bulgarini, per la quale completai le illustrazioni di una delle loro collane scolastiche. Al Mattioli, come allora lo chiamavamo, naturalmente per cognome, devo pertanto i miei primi guadagni, e peggio ancora un’inguaribile e dunque insana passione per “Le avventure di Pinocchio”. Il grande illustratore sapeva che la forza narrativa di quel libro è più vasta delle immagini che se ne possono trarre: non meravigliatevi dunque se in qualche pagina di questo sito quel disgraziato di un burattino vi sembrerà tutt’altro da quello che la vostra immaginazione avrebbe partorito.
Se vi chiedete cosa ho fatto da grande e avete voglia di contar le pecorelle vi potete leggere il mio curriculum vitae, dove troverete, debitamente apparecchiate in ordine cronologico, tutte le informazioni del caso. Almeno un accenno lasciatemelo però fare a quelle realtà lavorative che più hanno contribuito alla mia costruzione professionale. Così è stato per “Chiaroscuro”, lo studio grafico fondato con l’amico Alessandro Baldanzi nei primi anni ’90, e per “Diaframma”, la casa di produzione cinema-televisiva con la quale ho collaborato fino al 2001, occupandomi prima del post-produzione su filmati pubblicitari, e andando poi a coprire il ruolo di responsabile dell’agenzia pubblicitaria che nel frattempo Daniele Abolaffio e Carlo Dini avevano voluto far nascere.
Dimenticavo: questi sono stati per me anche anni di fede, di speranza e di viaggi: troppi per essere raccontati, troppo pochi per esaurire il bisogno di incontri che ancora provo. Un soggiorno in una missione in Sud Africa e l’amore, ma anche il matrimonio, con Patrizia, hanno alla fine risvegliato il mio vecchio desiderio di liberarmi per un po’ da ogni impegno lavorativo. Dopo un anno sabbaticamente passato a trastullarmi con progetti vari ecco dunque pronta “Modus”, la nuova società di grafica e progettazione multimediale nata dalla collaborazione con Marco Caputo. E questa è la parte della mia vita che sto ancora scrivendo…